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Se il sostegno al reddito si trasforma in un tesoro per i “furbetti”

Sono una quarantina i soggetti denunciati soltanto nelle ultime settimane dai carabinieri della Compagnia di Cassano perché percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. In settimana, al termine di una serie di accertamenti, i militari della stazione di Trebisacce hanno segnalato alla Procura di Castrovillari trentaquattro persone, tutte residenti nella cittadina dell’Alto Ionio cosentino, ritenute responsabili di false dichiarazioni e false attestazioni ai fini della percezione del reddito di cittadinanza, in violazione delle normative previste dal decreto legge numero 4 del 2019, quello che istituisce proprio la misura di contrasto alla povertà.
Dalle carte è emerso che cinque soggetti, di nazionalità italiana e in attesa di occupazione, avrebbero fornito false attestazioni omettendo di comunicare la sussistenza di misure cautelari personali a loro carico all’atto della presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica (la DSU). Altri ventinove soggetti, invece, di nazionalità straniera ma pur sempre residenti a Trebisacce, avrebbero fornito false dichiarazioni in merito al periodo minimo di permanenza in Italia (dieci anni di cui gli ultimi due consecutivi) per poter accedere al beneficio.
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