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'Ndrangheta, il "capolavoro" delle cosche calabresi. La scalata alla massoneria

La relazione della Commissione parlamentare antimafia. Il gran maestro: infiltrate al nord grazie alle logge

L’espansione della ‘ndrangheta nel Nord Italia sarebbe stato realizzato attraverso «una pianificata infiltrazione nelle logge massoniche». Lo ha sostenuto davanti alla Commissione parlamentare Antimafia Giuliano Di Bernardo, che ha ricoperto il ruolo di gran maestro del Grande Oriente d’Italia. Nella relazione appena pubblicata sono riportate le sue parole e il suo allarme circa la permeabilità delle logge massoniche da parte delle organizzazioni criminali: «Quando un’obbedienza massonica è debole ed è in crisi, diventa facile preda di organizzazioni criminali che cercano di impossessarsene ». Di Bernardo ha affermato di credere, pertanto, che ciò sia quello che si sta effettivamente verificando. A sostegno della sua tesi cita un episodio. In relazione a «una obbedienza (G.L.R.I.) vennero rinvenuti nominativi non identificabili in una percentuale particolarmente significativa (pari al 73,3%), tanto da escludere che potesse trattarsi di un mero errore nell’inserimento dei dati». Anche nel Grande Oriente, sostiene Di Bernardo, «vi è una percentuale importante anche se di minore entità». Proprio la mancanza di trasparenza degli elenchi degli iscritti alla massoneria ha favorito l’infiltrazione della ‘ndrangheta.

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