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Crotone, i “regali” agli addetti dello Spisal per sfuggire ai controlli

Emergono dettagli dall’inchiesta che ha portato alla sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per due addetti

Non solo cassette di pesce consegnate per aver chiuso un occhio su delle irregolarità in un’azienda, bensì anche «pensierini» offerti in regalo. L’inchiesta della Procura di Crotone sui presunti favori dello Spisal dell’Asp ad alcune imprese, avrebbe dimostrato «l’eterodosso clima caratterizzante in generale l’ufficio Spisal di Crotone e, in particolare, il modus operandi» di alcuni degli ispettori finiti sotto accusa. Lo scrive il giudice delle indagini preliminari, Michele Ciociola, nell’ordinanza con la quale ha disposto la misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per due dei cinque addetti del Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro, coinvolti nell’operazione condotta dai carabinieri: Giacomo Bruno, detto Jimmy (56, Crotone) e Lorenzo Rocca (44, Crotone). Insieme a loro, sono indagati pure gli ispettori Antonio Frontera (56, Crotone), Francesco Tilelli (68, Strongoli) e Antonio Aloe (66 anni, di Cirò Marina), e l’imprenditore Elio Balzano (40, Crotone). Devono rispondere, a vario titolo, dei reati di corruzione in atti giudiziari, abuso d’ufficio, falso ideologico e rifiuto di atti d’ufficio.

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