Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Decreto Calabria con “vista” sulla fine del commissariamento

La proroga prova a imprimere un’accelerazione sulle misure emergenziali nella sanità. Mercoledì il Tavolo Adduce su programma operativo e Azienda Zero. Al centro anche la ricognizione del debito

La proroga di sei mesi del Decreto Calabria rappresenta, di fatto, un primo sprint per tentare l’uscita dal commissariamento ultradecennale della Sanità. Certo, quello non sarà solo un punto di arrivo bensì di nuova partenza per un servizio fondamentale destinato a tornare a una gestione ordinaria. È quello a cui mira il commissario ad acta, il presidente della Regione Roberto Occhiuto, è quello che si aspettano i dipendenti del Ssr e i cittadini calabresi. Anni di riorganizzazioni, tagli, soppressioni (e anche inchieste giudiziarie) hanno lasciato il segno e ora è evidente che le attese siano per un cambio di passo, sia in termini di disponibilità di risorse umane e servizi che di strutture, quindi con ospedali moderni (gli attuali hub di Catanzaro e Cosenza “scoppiano”, gli spoke vanno facilmente in sofferenza) e reparti all’avanguardia. Occhiuto ha lanciato nei giorni scorsi da Polistena, all’inaugurazione del Pronto soccorso appena rinnovato, quello che è il suo piano per le aree dell’emergenza, ossia un ammodernamento a tappeto. E con una Sanità di nuovo sui binari della normalità la prospettiva potrebbe diventare concreta.
In mezzo, però, ci sono scadenze e verifiche imprescindibili, dalle quali dipenderà l’uscita definitiva dalla situazione emergenziale che ha determinato il commissariamento. Bisognerà, cioè, toccare con mano l’effettivo rientro dal debito, il raggiungimento di elevati indici Lea e l’adempimento dell’intera mission del commissariamento.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

Caricamento commenti

Commenta la notizia