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Fornitura dell’acqua in Calabria, Sorical ai Comuni: bisogna pagare di più

Le conseguenze del caro energia

La sede della Sorical a Catanzaro

Il primo atto, dopo la riforma del settore e l’affidamento dell’intero ciclo dell’acqua a Sorical, non è certo di benevolenza nei confronti dei Comuni. Che, inevitabilmente, sono già sul piede di guerra. I costi per l’energia elettrica sono aumentati in maniera esponenziale, così la società – ora interamente in mano alla Regione – ha chiesto agli enti locali un aumento del 5% sui pagamenti per la fornitura di acqua. A molti Comuni ancora non sono arrivate comunicazioni in tal senso ma ad altri sì. È il caso di Catanzaro, dove ieri si è registrata la prima levata di scudi di fronte alla richiesta di aumento, a cui è seguita in giornata un’interlocuzione degli amministratori locali con i vertici di Sorical.
La volontà di dialogo evidentemente non manca ma i margini rischiano di essere stretti e la proverbiale coperta sempre più corta. Per fornire elettricità agli impianti che servono alla captazione e alla distribuzione all’ingrosso dell’acqua in tutta la regione la società affronta spese che sono schizzate dai 27-28 milioni di euro annui per il 2020 e il 2021 ai circa 40 milioni per il 2022. Di recente è stato pubblicato il bando per appaltare la fornitura di energia elettrica per il 2023 e vi si ipotizza un importo – benché puramente indicativo, visto che i consumi effettivi si contabilizzeranno a consuntivo – di 88 milioni di euro.

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