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Agenas, anche in Calabria allarme liste d’attesa: e tornano i viaggi della speranza

Con la fine della pandemia la mobilità per visite e ricoveri torna a pesare sui conti del Ssr. La sanità pubblica affonda nel caos e il Tar congela le firme sui contratti della rete ambulatoriale e con i privati accreditati

Il Covid sparisce dai bollettini mentre il caos dei nostri ospedali torna a gonfiare le liste d’attesa, nutrendo il fenomeno assai doloroso (sia in termini economici che di reputazione per l’intero sistema-salute calabrese) della migrazione sanitaria. Impossibile garantire tempi certi per interventi chirurgici, esami, viste. Ritardi che riportano in vita la mobilità passiva, il buco nero della sanità pubblica. Il fenomeno è la sommatoria dei diagrammi di flussi di spesa che si determinano proprio attraverso lo spostamento di pazienti costretti a viaggiare da un’azienda all’altra di una stessa regione o a partire verso strutture di altre regioni, alla ricerca di assistenza e cure o di semplici rassicurazioni sulle proprie condizioni di salute. L’Agenas, proprio ieri, ha certificato quello che già da tempo si percepiva nei conti malandati delle Asp e delle Aziende ospedaliere della regione con dati negativi anche nella specialistica ambulatoriale. Prestazioni e ricoveri in trasferta che alla Calabria, nel solo 2021 sono costati, complessivamente, 159,5 milioni in rimborsi ad altri sistemi sanitari regionali, nonostante limitazioni e paure legate alla pandemia.
E la narrazione del 2022 si unge di nuove negatività con una progressiva crescita delle spese sotto la voce “viaggi della speranza”. Costi che si aggiornano anche per attività di laboratorio che non si riescono a garantire in tempi certi qui da noi. Secondo l’Agenas, la variazione percentuale nel primo semestre 2022 di prestazione di specialistica ambulatoriale (esclusi i laboratori) in Calabria fa segnare un -22,48% contro una media nazionale del -12,84%. E mentre si aggiornano i numeri, il Tar, dopo le risorse destinate dalla regione alle case di cura private, ha congelato pure l’accordo sulle prestazioni ambulatoriali da privato relativamente al triennio 2022-2024. In particolare, il giudice amministrativo, adito da alcune strutture patrocinate dagli avvocati Roberto Previte e Clausia Parise, ha disposto la sospensione del Dca numero 138 del 18 ottobre scorso che stabiliva la firma sui tetti di spesa per ogni singola Asp, specificati nel Dca numero 134 del 17 ottobre.

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