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Rigassificatore Gioia Tauro, l’apertura di Meloni sostenuta dagli industriali calabresi

Lo strumento del Dpcm prospettato al Senato spiana la strada per l’impianto. Il presidente Ferrara: «È un passo importante per la regione. Un hub energetico stimolerebbe economia e occupazione»

Il rigassificatore verrebbe realizzato nell’area del porto di Gioia Tauro

È uno degli strumenti ritenuti strategici per svincolare l’Italia dalla morsa della crisi energetica. E vede la Calabria tra i poli nazionali chiamati a ospitarlo. Il rigassificatore di Gioia Tauro si piazza al centro del dibattito politico italiano dopo l’intervento del presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, che nella replica al Senato mercoledì scorso ha parlato proprio dell’impianto che potrebbe sorgere al porto di Gioia Tauro confermando la tesi lanciata da Unindustria Calabria qualche settimana fa e ripresa dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in base alla quale sarebbe sufficiente un Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che lo dichiari opera strategica nazionale per portarne avanti la realizzazione.
Un’apertura che, dopo la soddisfazione di Occhiuto già espressa ieri, fa registrare qualche reazione politica tra le quali quella del coordinatore regionale di Italia Viva Calabria Ernesto Magorno per il quale «l’idea di sbloccare il rigassificatore di GioiaTauro è importantissima per la Calabria. Si tratterebbe di una forte risposta per realizzare l’indipendenza energetica e, allo stesso tempo, di una di quelle azioni che servono per il rilancio del Sud».

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