Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Femminicidio Montalto, il “dichiarante” e la strana pista alternativa

Un detenuto indica tre esecutori diversi rispetto all’ex poliziotto dell’omicidio della ventiduenne di Rose avvenuto nel 2005

Lisa Gabriele

L’omicidio, i depistaggi e l’ex poliziotto. Nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Maurizio Mirko Abate, 50 anni, accusato di aver ucciso la ventiduenne Lisa Gabriele nel gennaio del 2005, compare una “dichiarante” che indica una pista investigativa alternativa. Si chiama Luigi Canistro, che nel giugno del 2020 mentre si trova detenuto a Ferrara, introduce nell’inchiesta nomi e circostanze che risulteranno privi di fondamento. Il detenuto spunta all’improvviso inviando una lettera alla procura di Cosenza dopo che le indagini sul delitto sono state riaperte diventando di dominio pubblico per via dell’interesse suscitato nella stampa locale nazionale. L’uomo allontana i sospetti da Abate asserendo di aver appreso «mentre mi trovavo a Bologna in affidamento in prova ai servizi sociali da un appartenente alla famiglia Serpa (famiglia storica della ’ndrangheta paolana n.d.r.) che Lisa Gabriele è stata ammazzata in un sottoscala». Il “dichiarante” poi aggiunge che sarebbe stato lo stesso esponente dei Serpa ad averla uccisa insieme ad altre due persone di cui indica le generalità. «Il movente dell’omicidio» spiega ai carabinieri «era da ricondurre al fatto che la ragazza aveva una relazione con il Serpa».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

Caricamento commenti

Commenta la notizia