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Franchini e i “nuovi” aeroporti in Calabria: «Un masterplan per la rivoluzione»

Parla l’amministratore unico della società che gestisce i tre scali calabresi. L’amministratore di Sacal: la società sta male, in passato tanti errori. Lamezia hub internazionale, Crotone collegata ogni giorno a Roma

Marco Franchini

Due anni per regalare un volto nuovo al sistema aeroportuale calabrese. L’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini, manager veneto con una lunga esperienza nel campo dei trasporti, ritiene di essere in grado di vincere la sfida accettata nel momento in cui ha risposto “sì” alla richiesta del governatore Roberto Occhiuto di prendere in mano la società che guida i tre scali calabresi.
I soldi in arrivo con il Cis sono davvero tanti: 215 milioni. Senza progettualità, però, c’è il rischio di investirli in maniera infruttuosa.
«Il Cis è uno strumento importantissimo, le progettualità ci sono tutte e gli investimenti sono stati immaginati con la condivisione e il supporto dell’Ente nazionale per l’aviazione civile. La cosa fondamentale è aver instaurato una collaborazione feconda con l’Enac per immaginare il futuro degli scali calabresi a beneficio di tutta la comunità. Quello firmato nei giorni scorsi è un masterplan che consentirà a Sacal di rispettare un piano che rientra in una logica di grande attenzione all’evoluzione del trasporto aereo. I 24 mesi entro i quali concluderemo le opere previste scatteranno dall’approvazione dei progetti».

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