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Consumi e aziende, è buio sulla Calabria

Secondo uno studio di Confartigianato 25.883 piccole aziende rischiano di chiudere con 62.784 occupati senza più un lavoro

Lo choc economico che vive il paese, alle nostre latitudini, rischia di diventare frammento di una realtà da incubo. La crisi energetica ha oscurato lo schermo di un sistema produttivo in evidente difficoltà che sta spingendo la Calabria al default. Confartigianato continua a lanciare appelli in aiuto di una rete imprenditoriale sempre più lacera e sofferente con 25.883 piccole e micro aziende, che operano in tutta la regione nei comparti maggiormente esposti, sul bordo dell’estinzione. Una mortalità che avrebbe risvolti drammatici sul mercato del lavoro con una perdita immediata di 62.784 posti, escludendo l’indotto. In queste piccole realtà, comprese nel perimetro dei settori travolti dall’esplosione dei prezzi delle commodities energetiche, lavora il 24% degli addetti dell’intero sistema delle imprese. Dunque, la crisi rischia di lasciare un calabrese su quattro senza lavoro. La perdita di occupazione e la difficile sopravvivenza delle attività imprenditoriali locali sta facendo dilatare i confini dell’indigenza, uno dei segni esteriori di una dinamica che riporta la Calabria dentro una vertigine di paura che non può essere considerata solo economica ma deve necessariamente essere interpretata anche come allarmante fenomeno sociale.

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