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Biomasse, un business anche nel Cosentino

L’indagine della Dda anche nell’Alto Jonio. Legname dei boschi di Amendolara registrato in arrivo da Mesoraca

Il business dei conferimenti irregolari nelle centrali a biomassa del Cosentino e del Crotonese aveva allungato i suoi tentacoli anche in Basilicata. Dalle carte in possesso della Dda di Catanzaro, emergerebbe come nella centrale del Mercure di Laino Borgo sarebbe finito anche legname cippato in provincia di Matera. Le indagini dei carabinieri si sono concentrate su alcune gare di appalto da cui sono emersi i collegamenti con le aziende boschive calabresi ed i conferimenti alle centrali a biomassa.
Nei comuni di Bernalda, Pisticci, Polidori, Scanzano, Tursi, Montalbano, sarebbe emerso che, con il fine del ripristino dell’officialità idraulica dei fiumi Agri e Basento, le pubbliche amministrazioni materane autorizzavano tagli e potature su alberi e terreni di proprietà pubblica consentendo, anche quando non ve ne era la legittimità amministrativa, l’intervento di ditte boschive che procedevano a “cippare” il legname.

Tra le imprese coinvolte risulterebbe quella degli Spadafora (finita già nell’operazione Stige) che operava periodicamente nella provincia di Matera per “cippare” e trasportare in Calabria il legno proveniente da tagli boschivi, destinato alle centrali per la produzione di energia elettrica di Laino Borgo e Strongoli.

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