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Calabria, reti idriche e depurazione: passa l'ultimo treno ed è targato Pnrr

Possibilità da non perdere per l’ammodernamento delle condotte e degli impianti. Numerose le scadenze che gli enti dovranno tenere d’occhio per non perdere le risorse

Quello appena iniziato sarà un mese decisivo per il settore idrico calabrese, in un senso o nell’altro. La gestione del ciclo dell’acqua, dalla captazione alla distribuzione al dettaglio senza dimenticare la depurazione, sconta disagi cronici e ritardi biblici dal punto di vista amministrativo. Le opportunità di utilizzare i fondi europei – non solo quelli del Pnrr – per mettere mano alle reti colabrodo potrebbero dunque rivelarsi irripetibili, anche perché prevedono termini ben precisi. Nei giorni scorsi è scaduto il bando del Mite per “Investimenti in fognatura e depurazione” che ha messo a disposizione 240 milioni di euro del Pnrr solo per le Regioni del Sud (su 600 in totale). Originariamente fissata al 23 agosto, la scadenza è stata prorogata al 30 settembre.
Un’ulteriore e importante proroga è stata decisa anche per il Cis “Acqua bene comune” che, inizialmente, doveva chiudersi il 15 settembre. Si tratta di un Contratto istituzionale di sviluppo che prevede risorse totali per oltre 1 miliardo di euro a valere sui fondi Fsc 2021-2027 e sui fondi per la perequazione infrastrutturale.
Le opere saranno complementari al Pnrr e la nuova scadenza, per venire incontro alle richieste arrivate da Regioni e altri enti interessati, è stata fissata al 10 ottobre. Si possono proporre progetti sui diversi ambiti: captazione e accumulo, potabilizzazione, trasporto e distribuzione, fognature, depurazione, riutilizzo e restituzione all’ambiente della risorsa idrica, monitoraggio dei corpi idrici.

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