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Regione “ostaggio” di Calabria Etica

Liquidazione infinita per la Fondazione: l’ultimo commissario si dimette pochi giorni la designazione. Le procedure avviate nel 2015 sono ancora aperte, inutili le proroghe varate finora. Intanto il dipartimento Personale cambia dg. Sullo sfondo il caos strutture ausiliarie

La campagna elettorale entrata nel vivo da un lato, l’emergenza sanità e le polemiche legate all’arrivo dei medici cubani dall’altro. Alla Regione, però, anche altre questioni stanno creando non poca apprensione. Una riguarda Calabria Etica, Fondazione in liquidazione da oltre 7 anni. Le ultime notizie che arrivano dalla Cittadella non sono confortanti. Già, perché nemmeno l’ultima proroga per la chiusura delle procedure disposta con legge regionale - da giugno a dicembre 2022 - appare quella risolutiva. Il nuovo commissario liquidatore di Calabria Etica, Saveria Cristiano, designata dalla Giunta regionale, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico a pochi giorni dall’investitura. Insomma, la telenovela è destinata a proseguire. Calabria Etica si candida a diventare una delle tante storie infinite che caratterizzano enti e società a partecipazione regionale da anni, e alcune anche da decenni, in liquidazione, come l’Afor, il Consorzio Sibari Crati, il Corap.

La Fondazione è stata avviata alla chiusura a seguito di un’indagine della magistratura, sfociata poi in un processo che ha visto coinvolti l’ultimo presidente della Fondazione Pasqualino Ruperto, l'assessore regionale al Lavoro dell'epoca, Nazzareno Salerno, e l’allora direttore generale del dipartimento Vincenzo Caserta. I mesi (anzi, meglio, gli anni) trascorsi non sono serviti a nulla tranne che a far lievitare la spesa a carico della Fondazione per il compenso al commissario, al commercialista che dovrebbe curare i conti (anche se l'attività è ferma al palo).

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