La campagna elettorale entrata nel vivo da un lato, l’emergenza sanità e le polemiche legate all’arrivo dei medici cubani dall’altro. Alla Regione, però, anche altre questioni stanno creando non poca apprensione. Una riguarda Calabria Etica, Fondazione in liquidazione da oltre 7 anni. Le ultime notizie che arrivano dalla Cittadella non sono confortanti. Già, perché nemmeno l’ultima proroga per la chiusura delle procedure disposta con legge regionale - da giugno a dicembre 2022 - appare quella risolutiva. Il nuovo commissario liquidatore di Calabria Etica, Saveria Cristiano, designata dalla Giunta regionale, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico a pochi giorni dall’investitura. Insomma, la telenovela è destinata a proseguire. Calabria Etica si candida a diventare una delle tante storie infinite che caratterizzano enti e società a partecipazione regionale da anni, e alcune anche da decenni, in liquidazione, come l’Afor, il Consorzio Sibari Crati, il Corap.
La Fondazione è stata avviata alla chiusura a seguito di un’indagine della magistratura, sfociata poi in un processo che ha visto coinvolti l’ultimo presidente della Fondazione Pasqualino Ruperto, l'assessore regionale al Lavoro dell'epoca, Nazzareno Salerno, e l’allora direttore generale del dipartimento Vincenzo Caserta. I mesi (anzi, meglio, gli anni) trascorsi non sono serviti a nulla tranne che a far lievitare la spesa a carico della Fondazione per il compenso al commissario, al commercialista che dovrebbe curare i conti (anche se l'attività è ferma al palo).
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