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Calabria: i conti della sanità in positivo, ma sui servizi c’è tanto da fare

Il verbale della riunione del Tavolo Adduce: sbloccate le premialità (97 mln) relative al 2018 e azzerato il disavanzo. L’avanzo da 69 milioni nel Programma operativo che attende l’ok definitivo

Le notizie positive per la sanità calabrese - quasi un ossimoro, se si considera la situazione generale che si vive negli ospedali della regione - riguardano esclusivamente il versante finanziario. Il Tavolo Adduce, organo interministeriale deputato a vigilare sulla corretta attuazione del Piano di rientro, ha sbloccato l’erogazione di 97 milioni dopo aver preso atto «del superamento della verifica adempimenti per l’anno 2018». Per l’anno successivo, il 2019, ci sarà ancora da lavorare per la struttura commissariale, guidata da Roberto Occhiuto, prima di guadagnare l’accesso alla quota premiale annuale del finanziamento del Servizio sanitario regionale.

Nel verbale dell’ultima riunione a Roma, lo scorso maggio, redatto dei tecnici dei ministeri di Economia e Salute, è contenuto un altro dato “sorprendente”: per il 2021 residua un avanzo di 68,5 milioni, una dotazione finanziaria con la quale alimentare gli interventi del Programma operativo 2022-2025 che ancora attende di essere definitivamente validato a Roma.
L’azzeramento del disavanzo è stato però reso possibile grazie a una maggiore disponibilità di risorse del 2021 - aliquote Irpef più alte applicate ai calabresi - e al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria. Complice l’emergenza pandemica, il volume di prestazioni offerte si è drasticamente ridotto e ciò, ovviamente, ha prodotto un risparmio per le casse pubbliche. L’invito che arriva dal Tavolo Adduce, comunque, è ad utilizzare in maniera «corretta e completa» le risorse arrivate nell’ambito dell’emergenza Covid.

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