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Spopolamento, un “male” silente che opprime intere zone calabresi

Giovanni Durante, studioso di Nicotera, disegna la mappa dei paesi sempre più fantasma

La Calabria soffre, la Calabria si spopola. Mancano lavoro, servizi, livelli essenziali d’assistenza. Una terra tanto amata quanto amara.
Un disagio sociale che soffoca speranze e prospettive spingendo soprattutto i giovani a inseguire altrove i propri sogni. Spostamenti temporanei che, nella maggior parte dei casi, diventano definitivi. Per assurdo, una volta erano mogli e figli che si ricongiungevano a mariti e padri emigrati, oggi sono i genitori che raggiungono i figli che, sistematisi altrove, non pensano più a rientrare. Ormai, per rendersi conto della portata del calo demografico basta farsi un giro nei centri abitati. Per vie e vicoli non c’è più nessuno, le attività commerciali si sono ridotte al lumicino e le serrande abbassate sono il segno evidente di una crisi socio-economica che rischia di travolgere tutto e tutti. Una desertificazione crescente.

L'articolo completo potete leggerlo nell'edizione cartacea - Calabria 

 

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