
La Calabria soffre, la Calabria si spopola. Mancano lavoro, servizi, livelli essenziali d’assistenza. Una terra tanto amata quanto amara.
Un disagio sociale che soffoca speranze e prospettive spingendo soprattutto i giovani a inseguire altrove i propri sogni. Spostamenti temporanei che, nella maggior parte dei casi, diventano definitivi. Per assurdo, una volta erano mogli e figli che si ricongiungevano a mariti e padri emigrati, oggi sono i genitori che raggiungono i figli che, sistematisi altrove, non pensano più a rientrare. Ormai, per rendersi conto della portata del calo demografico basta farsi un giro nei centri abitati. Per vie e vicoli non c’è più nessuno, le attività commerciali si sono ridotte al lumicino e le serrande abbassate sono il segno evidente di una crisi socio-economica che rischia di travolgere tutto e tutti. Una desertificazione crescente.
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