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L’Ispra certifica il disastro incendi: in “fumo” il 2,4% della Calabria

I dati drammatici si riferiscono al 2021: coinvolti 240 comuni tra Pollino e Stretto. Il piano della Regione per evitare il disastro della scorsa estate. Bruni critica: «Nulla è stato fatto sul piano della prevenzione»

Scongiurare l’annus horribilis 2021 sul fronte degli incendi è la priorità della Regione che ha messo a punto un piano ad hoc per arginare i roghi. Le immagini catastrofiche dello scorso anno - purtroppo, va detto, nemmeno questa stagione è iniziata sotto i migliori auspici - sono sotto gli occhi tutti. Decine e decine di ettari di boschi e macchia mediterranea andati in fumo per mano di criminali e con danni incalcolabili. Lo certifica anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ha condotto un’attività di monitoraggio su quanto avvenuto nel 2021.
Secondo l’Ispra, infatti, la seconda regione italiana più colpita dalle fiamme lo scorso anno è stata la Calabria, per una superficie pari al 2,4 per cento, con 240 comuni interessati. Quest'ultima ha subito, in termini di superficie totale di boschi bruciata, il maggiore impatto per incendi pari al 37 per cento dell'area totale; di questi, un quarto è costituita da boschi di conifere.
Tra i comuni che hanno visto interessate da incendi grandi porzioni di bosco figurano Roccaforte del Greco (Reggio Calabria), con il 57% del territorio comunale bruciato (e di questo il 44% erano boschi) e Cuglieri (Sardegna) 39% del territorio comunale bruciato (oltre metà della superficie bruciata erano boschi).

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