È anche nelle profondità del mare che, per decenni, le fonti di inquinamento hanno continuato a vomitare liquami e veleni. I recentissimi studi e le ricerche condotte dal personale della Stazione zoologica “Anton Dohrn” (Sede di Amendolara) stanno restituendo la fotografia di quanto avviene nei fondali nel tratto di mare compreso tra Nicotera e Tortora (Alto Tirreno cosentino). Seguendo il tragitto delle condotte sottomarine, infatti, in alcuni tratti sarebbero emerse situazioni davvero allarmanti, mentre in altri tutto si è rivelato nella norma. È il caso del tratto di costa tra Vibo e Pizzo dove lo stato delle condotte è risultato discreto. Cosa diversa, invece, per esempio a Diamante e Tortora. Nel tratto di mare prospiciente il primo centro, infatti, a un certo punto della condotta vi è un braccio laterale che sversa in mare il carico in arrivo dal depuratore, mentre nel secondo la condotta risulta danneggiata con vistose perdite. Ma il quadro più preoccupante sarebbe stato trovato a Gioia Tauro nel senso che a soli cento metri dalla riva una sorta di “vulcano” sottomarino erutterebbe enormi quantità di fogna allo stato “puro”. A fotografare il preoccupante fenomeno lo scanner a scansione laterale e il Rov di ultima generazione di cui è dotata la nave “Vettoria” della Stazione zoologica, diretta dal prof. Silvio Greco. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria