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Calabria: “Anziano, vedovo, solo e fragile”. La vittima perfetta della banda rumena

Operazione “Transilvania”, gli adescamenti nella Locride

L’amore c’entrava poco e niente, altri erano i criteri per la scelta degli uomini. E lo scrive chiaramente la Procura nell’ordinanza che ha fatto scattare l’operazione “Transilvania” contro la gang rumena accusa di aver adescato e truffato decine di anziani nella Locride: «Il modus operandi conta su vittime tutte sapientemente scelte in base a peculiari tratti caratteriali». Parliamo insomma, di «soggetti – scrivono gli inquirenti – particolarmente deboli e fragili», a causa «dell’età, di accertate deficienze psichiche, di un profondo senso di solitudine o, più semplicemente, per via di una mera infatuazione».
Sentimenti a senso unico, strumentalizzati soltanto «allo scopo di ingannare» le vittime ed «estorcere loro, dietro la falsa promessa di una vita insieme, ingenti somme di denaro, molte delle quali, successivamente, venivano trasferite ad altri connazionali residenti in Romania».
Un vecchio “giochetto” che trova sempre terreno fertile. E che neanche una precedente condanna – nel caso almeno di una delle principali indagate, la romena 45enne Maria Lacatus – aveva interrotto. Anzi, è proprio dal “monitoraggio” di spostamenti e conversazioni di quest’ultima che gli investigatori hanno sentito puzza di bruciato, alzando il coperchio su un vero e proprio calderone.
Un milione di euro la somma complessiva portata via ad almeno quindici vittime. E ce ne potrebbero essere altre, se si facessero avanti.

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