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Cure palliative, sarà mappato il territorio per individuare i servizi esistenti e quelli futuri

I componenti del Tavolo tecnico regionale per le cure palliative con il sub commissario Esposito

Un documento con la mappatura del territorio individuando l'esistente e le collocazioni future dei servizi ambulatoriali, domiciliari e residenziali di cui si compongono le reti locali e il loro coordinamento. È questo il documento che i componenti del Tavolo tecnico regionale per le cure palliative dovranno stilare e inviare al subcommissario, Ernesto Esposito. La decisione al termine di un incontro che si è tenuto il 10 febbraio 2022 tra i componenti del Tavolo tecnico regionale per le cure palliative, i dottori Francesco Bossio (anestesista, ematologo, dirigente medico responsabile UVM, ASP Crotone), Francesco Curmaci, (anestesista, terapista del dolore, dirigente medico, GOM Reggio), Paola Serranò, (oncologo, palliativista, dirigente medico dell’Unità di cure palliative, ASP Reggio) e Roberto Squillace (oncologo, palliativista, dirigente medico Responsabile SOD di cure palliative dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio) con il subcommissario Esposito per affrontare la problematica connessa al mancato sviluppo del Livello essenziale di Assistenza a favore delle persone affette da malattie inguaribili bisognevoli di cure palliative e terapia del dolore durante il decorso della malattia sino alla fase finale della vita.

Nell'ultimo anno sono stati assunti 6.000 medici ma nessuno per le cure palliative. Il subcommissario ha accolto le proposte suggerite e, essendo un medico, si è calato nei problemi dei pazienti sofferenti. I componenti del Tavolo tecnico regionale per le cure palliative, dopo aver ringraziato il subcommissario per averli ascoltati, hanno auspicato che "questo incontro possa davvero rappresentare una nuova fattiva volontà politica che, all'interno del Piano operativo regionale 2021-2023, consenta in tempi rapidi la realizzazioni di servizi adeguati a copertura di un bisogno complesso sanitario e al tempo stesso socio assistenziale che coinvolge più di 10.000 adulti e un migliaio di bambini, costretti a rivolgersi impropriamente agli ospedali per l'assenza di validi riferimenti territoriali".

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