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Sul Tirreno cosentino sanità in perenne emergenza

Paola, situazione aggravata dalla pandemia. A Cetraro sospese le attività delle sale operatorie e chiuso il reparto di Urologia

Il Covid sta cannibalizzando gli ospedali del litorale smorzando sul nascere le timide ambizioni di ripresa delle normali attività sanitarie. È una crisi che viene da lontano quella che investe i nosocomi del Tirreno cosentino. L’origine è stata la mancata applicazione del decreto Scura per lo spoke di Paola-Cetraro. Con reparti e servizi doppioni è mancato un chiaro disegno di attuazione delle disposizioni in materia. E così non solo molti medici non sono più arrivati, ma altri che erano in organico hanno anche preferito trasferirsi. Ad aggravare il quadro sono poi giunti i pensionamenti.
Oggi in piena emergenza sanitaria si è incapaci di dare risposte tempestive ai cittadini. Dirottando di fatto tutto sull’Annunziata di Cosenza. Dopo un’estate caratterizzata dalle vicende che hanno interessato la radiologia – un giorno chiusa a Cetraro, l’altro a Paola per il fermo dei macchinari – si è aperto un inverno difficile dove le note carenze hanno portato alla chiusura di reparti e alla cancellazione di servizi.
Resta da capire – nonostante gli ultimi annunci – quale sarà il destino del nosocomio di Praia a Mare. Se riuscirà a svolgere funzioni di vero e proprio Ospedale, oppure la sua riapertura servirà a fronteggiare l’emergenza Covid.

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