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'Ndrangheta in Abruzzo, l'approvvigionamento di droga in Calabria con le 'ndrine di Vibo

La Guardia di Finanza ed i carabinieri di Chieti hanno smantellato un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti ed estorsioni nei locali notturni. Venti le ordinanze di custodia cautelare (18 in carcere e 2 ai domiciliari) nei confronti dei componenti di una organizzazione criminale composta prevalentemente da soggetti di etnia albanese e dedita al traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti e ad attività estorsive, anche con l’ausilio delle armi, operante nel Vastese. Le misure restrittive sono state emesse dal gip del tribunale de L’Aquila su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Le indagini, avviate nel 2019, rappresentano il naturale prosieguo dell’operazione «Evelin» coordinata anch’essa dalla Dda dell’Aquila, che nel 2018 avevano portato all’esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di diversi soggetti, correlati alla criminalità albanese, accusati di traffico di stupefacenti e detenzione illegale di armi, operanti prevalentemente nell’area di Vasto e San Salvo. L’articolata attività di indagine di oggi ha consentito di individuare, monitorare e contrastare una diversa associazione criminale, che originariamente risultava in contrapposizione con quella smantellata con l’operazione «Evelin» e che, in un secondo tempo ne aveva preso il posto nello stesso territorio monopolizzando il traffico e lo spaccio di ingenti quantitativi di cocaina ed eroina.

I canali privilegiati di approvvigionamento erano in Calabria, attraverso accertati rapporti con esponenti delle «'ndrine» operanti nell’area di Vibo Valentia, nonché in Emilia Romagna, Puglia e Abruzzo. Lo stupefacente veniva poi ridistribuito a livello locale da una moltitudine di soggetti di nazionalità albanese ed italiana. L’attività investigativa ha consentito di acquisire importanti elementi relativi alla gestione di molteplici attività commerciali formalmente lecite, ma di fatto finanziate dai rilevanti introiti economici derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti come bar, negozi di ortofrutta, concessionarie di automobili, video lottery, sale slot e servizi di scommesse. Qui veniva riciclato anche il denaro proveniente dal traffico di stupefacenti. L’associazione criminale controllava e gestiva anche i servizi di sicurezza dei locali notturni presenti lungo la costa vastese e dell’alto Molise, attraverso vere e proprie estorsioni sistematiche attuate nei confronti dei proprietari che hanno determinato il pm prima e il gip dopo, ad ascrivere ai membri dell’associazione criminale l’aggravante del metodo mafioso. Attentati incendiari e danneggiamenti erano quasi all’ordine del giorno tra le fazioni per contendersi l’egemonia nella gestione del servizio di «security» all’interno dei locali della costa.
La base operativa del sodalizio criminale era un bar di San Salvo, di cui è stato disposto anche il sequestro preventivo. Le operazioni hanno coinvolto oltre 150 tra finanzieri e carabinieri, con militari dei reparti speciali, unità cinofile antidroga, anti esplosivo e per la ricerca di valute e gli elicotteri che questa mattina all’alba sorvolavano il Vastese.

 

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