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Calabria, il destino di molti consiglieri regionali appeso ai verdetti del Tribunale

Iniziata la discussione dei primi ricorsi elettorali: contestate le elezioni di Fedele, Iacucci e Loizzo

Il destino di diversi consiglieri regionali è legato alle decisioni del Tribunale di Catanzaro. Nel Palazzo di giustizia del capoluogo ieri sono stati discussi alcuni tra i ricorsi proposti dagli esclusi da Palazzo Campanella. Il quadro delle udienze verrà completato nella giornata di domani. A quel punto inizierà la fase di attesa dei verdetti, che potrebbero arrivare verosimilmente nel prossimo mese di febbraio.
Tra le questioni affrontate c’è quella che vede protagonista Silvia Parente - figlia dell’ex capogruppo regionale di Forza Italia, Claudio, arrivata al quarto posto nella lista berlusconiana dell’area centrale -, che contesta l’ineleggibilità di Valeria Fedele. I legali di Parente hanno sottolineato la violazione di alcune leggi relative alla posizione professionale dei candidati, sul piano teorico favoriti per la natura e l’apicalità del ruolo (Fedele è stata direttore generale della Provincia di Catanzaro) ricoperto durante il periodo elettorale. Una tesi, come è ovvio, “smontata” davanti ai giudici dagli avvocati di Fedele.
Quella di ieri doveva essere anche la giornata della discussione di un altro ricorso presentato da Parente, questa volta contro l’elezione di Michele Comito, arrivato al primo posto nella lista dell’area centrale di Forza Italia. Un difetto di notifica, però, ha determinato un rinvio dell’udienza. Posticipata pure la discussione del contenzioso che vede protagonisti Alessia Bausone, che correva con la lista del M5S nella circoscrizione centro, e Francesco Afflitto, medico dell’Asp ed eletto in Consiglio regionale sotto le insegne pentastellate.

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