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Covid, la Calabria resta gialla ma vede... nero

Ospedali sempre più in difficoltà, ricoveri al 35%. Covid hospital a Rogliano, Cariati e Tropea, nuovi posti a Villa Bianca. Caos scuole: i sindaci chiudono in autonomia. A Reggio non si apre almeno fino al 15

«Pronti ad ogni scenario, anche il peggiore». Al di là di colori, regole e restrizioni, la Calabria che rimane gialla prova ad alzare gli argini contro lo tsunami-Covid. E lo fa puntando da un lato sulle vaccinazioni, dall’altro potenziando i posti letto.
Il governatore-commissario Roberto Occhiuto ha presieduto ieri una riunione dell’unità di crisi dalla quale è venuto fuori un annuncio importante: «I posti letto in area medica dedicati al Covid verranno ulteriormente incrementati nei prossimi giorni, in modo da far fronte all’aumento dei contagi e, dunque, delle ospedalizzazioni che probabilmente si avrà nelle prossime settimane». Nel dettaglio, sono candidati a diventare “Covid hospital” i presidi sanitari di Rogliano, Cariati e Tropea, mentre si attiverà «in tempi strettissimi e grazie al personale messo a disposizione dalle Asp» la struttura di Villa Bianca, a Catanzaro.
Sempre sul fronte dell’assistenza, grazie alla collaborazione del neo consulente Agostino Miozzo, l’ex capo del Cts nazionale, la Regione annuncia che «saranno adottate nel giro di una decina di giorni delle procedure per curare a casa i ricoverati meno gravi, in modo da decongestionare la pressione sulla rete ospedaliera»; un progetto che va avanti in sinergia con l’ospedale Gemelli di Roma.
Per quanto riguarda le vaccinazioni, dalla Cittadella si ribadiscono gli «ottimi risultati conseguiti nelle ultime settimane con la Calabria prima in Italia per somministrazioni».

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