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Equiparazione Lsu-Lpu Calabria, Cgil: "Occhiuto convochi un tavolo con i sindacati"

"Con l’approvazione del Decreto Milleproroghe contenente la norma dell’equiparazione tra Lsu e Lpu si raggiunge, finalmente, la loro dignitosa stabilizzazione". Lo hanno affermato i segretari generali di FP CGIL Calabria e NIdiL CGIL Calabria, Alessandra Baldari e Ivan Ferraro, i quali hanno chiesto al Presidente Occhiuto, «che ha supportato politicamente questa equiparazione, di convocare, nei prossimi giorni, un tavolo con le organizzazioni sindacali e successivamente impegnare il Dipartimento Lavoro della Regione Calabria a predisporre gli atti necessari per quanto di propria competenza. Come organizzazione sindacale, abbiamo seguito e strutturato, tecnicamente, ogni fase di questa vertenza, non abbiamo mai smesso di agire per garantire un salario dignitoso, senza arretramenti giuridici ed economici, a tutti i lavoratori Lpu Lsu. Abbiamo impegnato tutte le nostre energie e competenze, per raggiungere questo risultato, coordinando il nostro lavoro e le nostre idee con quelle dei parlamentari sopra citati. Oggi, esultando coralmente, consegniamo alla storia la conclusione del suo più lungo precariato di Stato».

«Come organizzazione sindacale, abbiamo perseguito questo obiettivo con determinazione, impegno e costanza. È stato - hanno proseguito - un lavoro complesso, sia tecnicamente che in termini di rappresentanza del movimento sindacale. Un plauso va, prioritariamente, ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno riposto fiducia nella nostra organizzazione, ai segretari generali che si sono avvicendati negli anni e che si sono spesi per questa vertenza e a tutte le forze politiche che hanno sostenuto questa battaglia. Tutto iniziò nel 2012, partì dal NIdiL calabrese un’idea di stabilizzazione propositiva e tecnica, non filosofica: utilizzare le risorse nazionali e regionali per stabilizzare tutti. Si elaborò la proposta sulla base dei numeri e delle risorse, da cui vennero fuori le 26 ore settimanali. La proposta venne presentata ai parlamentari calabresi della circoscrizione di Cosenza, on. Ferdinando Aiello e on. Enza Bruno Bossio, la quale si è fatta carico della vertenza, costantemente, fino alla sua conclusione. La nostra proposta fu poi modificata dal Governo con il tempo determinato del contratto, ed inserita nella legge n. 147/2013, che portò alla contrattualizzazione a 26 ore settimanali, di circa 5000 Lsu Lpu calabresi dal 1° Gennaio 2015. Si proseguì con le proroghe dei contratti per altri 5 anni, ma per le stabilizzazioni a tempo indeterminato, il Governo nazionale negò il contributo annuo, di cui all’art. 7, comma 1 del D. Lgs. N. 81/2000 agli Lpu, che a differenza del 2008, vengono stabilizzati con il solo contributo regionale. Tutto questo determinò una situazione preoccupante per questa categoria di lavoratori che, in gran parte, furono stabilizzati a 18 ore settimanali, e anche meno, con il solo contributo (13.096 euro), statale e regionale per gli Lsu e regionale per gli Lpu. La perdita di un terzo del salario, garantito con la contrattualizzazione a tempo determinato, non fu per noi una degna conclusione della vertenza».

«Pertanto, nel corso di questo anno, grazie alla preziosa collaborazione delle Segreterie nazionali della nostra organizzazione sindacale, si è lavorato - hanno ricordato Baldari e Ferraro - per equiparare gli Lpu di cui al D.Lgs. 280/97 agli Lsu di cui al D.Lgs 81/2000. Fu presentato un emendamento al Decreto Ristori bis che fu ritenuto inammissibile. In pochi giorni, gli stessi firmatari fecero approvare, in tal senso, un’Odg alla Camera dei Deputati ( 9/3132-AR/163. Viscomi, Bruno Bossio), che impegnava il Governo ad inserire la norma in un successivo provvedimento legislativo. Si è puntato, dapprima, ad inserirlo nella Legge di Bilancio, ma l’emendamento non è stato preso in considerazione dalla Commissione Bilancio del Senato, la cui presidenza è del M5S. Probabilmente, se ci fosse stato un impegno maggiore dei Senatori calabresi di questa forza politica, l’iter sarebbe stato meno travagliato. Ma tant’è, la norma poi è stata inserita, con le risapute pressioni, nel Decreto Milleproroghe. Così il Governo adempie a quell’impegno preso nell’Odg, profuso soprattutto dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando, sollecitato dall’on. Carlo Guccione. Il riconoscimento del contributo nazionale anche agli Lpu, consentirà di redistribuire il fondo regionale equamente tra Lsu e Lpu, in modo da attribuire ad ogni lavoratore un salario minimo dignitoso. La redistribuzione dei fondi regionali dovrà essere effettuata sin da subito, così come vigileremo sui provvedimenti amministrativi che dovrà adottare il Ministero del Lavoro».

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