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I soldi dei diamanti riciclati a Stalettì? Chiesto rinvio a giudizio per l'ex senatore Pittelli

Gli atti del procedimento trasferiti da Milano a Roma: l’avvocato avrebbe ricevuto in totale circa un milione di euro

Giancarlo Pittelli

Dal business miliardario dei diamanti venduti in banca a un terreno affacciato sul golfo di Squillace, almeno un milione di euro avrebbe attraversato tutta l'Italia finendo sui conti correnti dell'avvocato ed ex parlamentare Giancarlo Pittelli o su quelli di una società a lui riconducibile. Per gli investigatori di Milano è riciclaggio. Ora però, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm milanesi, accogliendo l'istanza della difesa, il fascicolo è stato trasferito per competenza alla Procura di Roma.

A tirare in ballo Pittelli è il “re dei diamanti” Maurizio Sacchi. Secondo l'accusa il titolare della società Dpi sarebbe riuscito a vendere sul circuito bancario diamanti a un prezzo maggiorato rispetto al loro reale valore. Un giro da affari che è stato calcolato in circa un miliardo e mezzo di euro.

Per l'accusa Sacchi avrebbe potuto contare sulla collaborazione di funzionari di banche compiacenti che avrebbero indirizzato numerosi clienti degli istituti di credito all'acquisto di diamanti sulla base di informazioni false in ordine al valore delle pietre e alle modalità di investimento.

Questo impressionante flusso di denaro in parte sarebbe stato reinvestito nell'acquisto da parte di Sacchi di altri diamanti e in parte sarebbe stato trasferito sui conti di altre società e da qui al gruppo Grenade. Si tratterebbe secondo l'accusa di una enorme operazione di riciclaggio e autoriciclaggio.

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