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Covid in Calabria, riprende fiato la profilassi con 7.674 prime dosi in sette giorni

Anche gli studenti (1.217 iniezioni) protagonisti della performance

La crepa si allarga davanti al Covid che corre più dei nostri pensieri. La Calabria vive queste giornate tra alti e bassi umorali che svelano un inquietante scenario di paura. Timori legati, soprattutto, alla fragilità dei nostri ospedali, sempre più affollati, e a un sistema sanitario chiaramente inadeguato a fronteggiare una nuova impennata della curva del contagio. Siamo prigionieri dei numeri (altri 236 casi censiti ieri con un tasso di positività che galleggia sempre in alta quota, al 4,57% e 3 decessi) che raccontano la crescita dei postivi e delle ospedalizzazioni e ci costringono a fare i conti con i primi segnali di sofferenza del sistema di tracciamento da parte dei servizi territoriali e, soprattutto, segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali. A Cosenza (ieri altri 5 ricoverati in più), l’Asp ha attivato d’urgenza 18 posti letto a Rossano con i primi trasferimenti di pazienti dall’ospedale dell’“Annunziata”. Un provvedimento del commissario dell’Azienda sanitaria, Vincenzo La Regina, che servirà ad abbassare la percentuale di occupazione degli ospedali che funzioneranno, inevitabilmente, riducendo altre attività assistenziali non legate al Covid. Un principio dei vasi comunicanti a cui ricorrono un po’ tutte le Regioni per sfuggire al cappio delle restrizioni.

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