Tornerà a riunirsi domani il Consiglio d’amministrazione della Sacal. Si tratta di un appuntamento molto atteso alla luce degli ultimi sviluppi che hanno interessato la società che gestisce i tre aeroporti calabresi. La compagine, dopo l’ultima ricapitalizzazione di oltre 10 milioni, resasi necessaria per far fronte alla crisi economica indotta dalla pandemia e ai crediti non riscossi nei confronti dell’ex Alitalia (con un bilancio consolidato 2020 che si è chiuso con un passivo di 8,5 milioni), è passata in maggioranza ai privati. Il confronto servirà a fare il punto della situazione e a valutare la forte presa di posizione di Enac, che oltre ad aver presentato un esposto alla Procura di Catanzaro, sta valutando, alla luce delle procedure sin qui seguite, se revocare la concessione per lo scalo di Lamezia Terme. Una linea in qualche modo “sposata” dal governatore Roberto Occhiuto che ha parlato di «strane manovre» dei privati ma respinta dalla società Lamezia Sviluppo, nuovo soggetto di maggioranza all’interno di Sacal. «Si conferma - sostiene una nota della compagine che fa riferimento alla famiglia Caruso - la piena correttezza del proprio operato, mettendoci a completa disposizione delle Autorità per ogni informazione o approfondimento».
La sostanza è che siamo davanti a un bel guazzabuglio. Con i soci pubblici che hanno deciso di non partecipare all’aumento di capitale - da qui il rimpallo di responsabilità tra Comune, Provincia di Catanzaro e Regione, spianando la strada alla scalata dei privati.
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