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Asili nido e servizi dell’infanzia: la Calabria ancora nelle retrovie

Il report annuale dell’Istat fotografa la situazione fino al 2020. Scarsa la copertura territoriale, bassa anche la spesa pro capite

È ancora caratterizzata da poche luci e molte ombre la dotazione calabrese di asili nido e servizi integrativi per l’infanzia. Il dato emerge dal report annuale dell’Istat che fa riferimento all’anno educativo 2019-2020 e anche se il Mezzogiorno ha comunque intrapreso una strada di risalita, il gap rispetto alle altre zone del Centro-Nord rimane ancora consistente. Diminuisce a livello nazionale la spesa dei Comuni ma aumenta quella pro capite per ogni bambino tra 0 e 2 anni. Il quadro calabrese parla di una spesa pro capite per bambini residente pari a 149 euro all’anno, solo il 3,1% dei bambini usufruisce dell’offerta comunale. Per avere un quadro del massimo divario esistente, basti pensare alla Provincia autonoma di Trento dove la spesa pro capite ammonta a 2.481 euro e il 30,4% dei bambini può fruire dei servizi comunali.
Uno dei nodi principali sta nel fatto che la dotazione generale è ancora distante dal target europeo del 33% di copertura che si sarebbe dovuto raggiungere addirittura entro il 2010, quale misura a sostegno della conciliazione tra vita familiare e lavorativa e della maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro. In Calabria il livello di copertura è addirittura sotto l’11%, più basso della media del Mezzogiorno (14,5) e assai distante da Nord-Est e Centro che sono intorno al 35%.

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