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In Calabria record di lavoratori irregolari e in nero

Quadro opaco dal report del gruppo dei Carabinieri dell’Ispettorato. Anomalie nei settori del terziario e dell’agricoltura, meglio l’edilizia

Nella terra dove il lavoro non c'è e molti sono costretti a emigrare arrivano anche brutte notizie sul fronte di come quel poco di occupazione che esiste sia gestita. Non è certo tutto marcio ma la Calabria detiene il record di lavoro irregolare e in particolare di occupati in nero. "I dati più elevati di lavoratori irregolari tutelati si sono registrati, a livello regionale, in Calabria (20 lavoratori “in nero” su 91 irregolari, con una percentuale di circa il 22%), seguita dalla Liguria e dalla Puglia". Questo uno dei principali passaggi del report dei Carabinieri del Lavoro che operano nell'ambito dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro e relativo al 2020. Un dato in chiaroscuro che conferma quanto ancora la strada verso una gestione oculata del rapporto di lavoro a queste latitudini sia in salita. In tal senso vengono citate importanti operazioni di contrasto alle pratiche scorrette che sono state portate avanti nella regione tra le quali la denuncia di un imprenditore nel Cosentino per estorsione, oltre ai controlli in materia di percezione del Reddito di Cittadinanza nel Reggino.

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