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Catanzaro, le ambulanze possono attendere il botulino invece no

I finanzieri hanno accertato che molti dei sanitari in malattia continuavano a svolgere attività in studi privati

La Guardia di Finanza davanti al Tribunale di Catanzaro

Studi odontoiatrici, cliniche private e anche centri estetici, i medici del 118 avrebbero continuato a operare senza sosta nonostante le presunte patologie sofferte e il timore di contagiarsi con il Covid. Nelle chat dei sanitari del servizio di emergenza dell'Asp di Catanzaro emerge la “doppia vita” dei professionisti finiti sotto inchiesta con l'ipotesi di truffa. L'inchiesta Moliere, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, dall'aggiunto Giulia Pantano e dal sostituto Graziella Viscomi, ha portato al sequestro di beni per un totale di 46mila euro nei confronti di 13 medici. In particolare dagli atti raccolti dagli investigatori della Guardia di finanza è emerso come dopo aver presentato certificato medico per assentarsi dal servizio di 118, alcuni sanitari abbiano continuato a effettuare visite e prestazioni in strutture private. È il caso di un medico che si era messo in malattia presentando certificato per una bronchite. A prescindere dal fatto che la malattia risulta certificata dalla moglie dell'indagato, gli inquirenti sottolineano che il professionista ha svolto durante il periodo sopra indicato attività professionale privata come odontoiatra e medico estetico.

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