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Sanità, l'Usb chiede la stabilizzazione dei 1.500 precari Covid in Calabria

La manifestazione dell'Usb alla Regione Calabria a Catanzaro

La stabilizzazione dei 1.500 precari Covid e il riconoscimento delle indennità di rischio biologico sono le principali richieste che l’Unione Sindacale di Base avanza nei confronti della Regione Calabria e del Commissario ad acta per il Piano di rientro sanitario Guido Longo con la manifestazione che è in corso da questa mattina nel piazzale della Cittadella regionale.

“La Calabria - spiega Vittorio Sacco, portavoce dell’Usb - è l’unica regione a non aver ancora corrisposto l’indennità Covid alle risorse chiamate a fronteggiare l’emergenza, nonostante i fondi nazionali siano stati stanziati. Inoltre, gli operatori sono stati utilizzati per sopperire anche alle carenze strutturali del Sistema Sanitario Regionale: il loro contributo è quindi fondamentale per garantire la risposta sanitaria, eppure sono tutti precari, alcuni di essi con contratti di collaborazione continuativa che per definizione hanno dei limiti nelle tutele riconosciute”.

Una delegazione di manifestanti è in attesa di essere ricevuta negli uffici regionali al termine della riunione, tutt’ora in corso, del Tavolo Adduce, l’organismo interministeriale che si occupa del Piano di rientro sanitario calabrese.

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