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Gicap, ecco le offerte per gli impiegati di Sicilia e Calabria. La decisione entro il 19

Coinvolti 424 lavoratori impiegati in 42 supermercati. I piani di Like Sicilia ed Ergon resi noti dai commissari giudiziali. Saranno tenute in considerazione le valutazioni dei sindacati

Il tortuoso percorso della vertenza Gicap ora sembra più rettilineo. Complici due date individuate dai commissari giudiziali e comunicate ieri durante un incontro con i sindacati. Non solo: reso noto il contenuto delle offerte delle due contendenti dei 42 punti vendita tra Sicilia e Calabria in cui trovano impiego 424 unità di personale.

In ballo la Ergon srl e la Like Sicilia srl, i cui piani, però, devono essere sottoposti a «valutazione» che le parti sociali sono chiamate a fare pervenire ai commissari Giulio Nicola Nardo e Sebastiano Mazzù. Questi, dal canto loro, completeranno la propria relazione entro il prossimo 19 luglio, «all’esito della quale il Tribunale-Ufficio fallimenti scioglierà la riserva assumendo la decisione di aggiudicare la suddetta procedura competitiva di affitto di azienda al miglior offerente».

Nella nota informativa redatta da Nardo, Mazzù e anche dal giudice delegato Daniele Carlo Madia si conferma altresì che la Gicap verrà sollecitata «a redigere un celere piano di riparto dei pagamenti, in ossequio a quanto già ordinato dal Tribunale» legato ai «crediti dei lavoratori dipendenti non ancora corrisposti, nonché quelli relativi al Tfr maturato in favore dei lavoratori che ne hanno diritto».

La Like ha proposto l’affitto del ramo di azienda per 3 anni di tutti i 42 punti vendita; un canone pari al 2,2% sulle vendite (al netto dell’Iva) e, comunque, il versamento di un corrispettivo minimo garantito di 175.000 euro al mese, pari a 2.100.000 annui; la possibilità di subaffitto totale o parziale e di affido dei reparti dei punti vendita in affitto; la disponibilità a riconoscere un canone di locazione per gli immobili di proprietà Gicap per Lipari di 72.500 euro annui, Tusa 22.500 annui, San Filippo del Mela 45mila annui; il diritto di prelazione di Like Sicilia nella futura procedura di vendita dell’azienda o dei rami d’azienda.

E ancora: opere di manutenzione straordinaria a cura e a carico dei proprietari; la facoltà di eseguire ingenti interventi strutturali di riqualificazione a propria cura e spese (stimabili in circa 6 milioni); il mantenimento di tutti i dipendenti attraverso l’avvio del nuovo piano commerciale Carrefour che precede la fornitura di servizi ad alta densità di capitale nei punti vendita della rete e possibile ricollocamento degli stessi in strutture di prossima realizzazione; accompagnamento alla pensione di chi ha maturato i requisiti anagrafici e contributivi; interesse ad acquistare gli immobili commerciali di Gicap destinati agli esercizi in affitto al corretto valore di mercato; disponibilità ad acquistare altri 5 complessi aziendali di Gicap oggi in gestione a terzi operatori (tra Barcellona, Tortorici, Patti, Messina e Montepaone); disponibilità ad acquistare anticipatamente entro un anno dalla stipula dell’affitto dei 35 punti vendita delle rete Gicap sulla base di un’apposita clausola.

Ergon, invece, s’impegna ad acquisire in affitto, per 3 anni, i 37 supermercati di titolarità della proponente e in subaffitto i 5 da essa condotti in affitto; a versare un canone annuo pari al 2,2% delle vendite al netto dell’Iva e in ogni caso con il pagamento del “minimo garantito” di 2.050.000 euro; salvaguardare i livelli occupazionali di tutti i dipendenti; pagare la locazione degli immobili; a condizionare la proposta al riconoscimento del diritto di prelazione.

Sindacati: "E' un primo successo"

«È un primo successo – dichiarano Giselda Campolo e Francesco Rubino, segretari generali di Filcams Cgil Messina e Uiltucs Messina –, ma mantenimento dei livelli occupazionali non significa mantenimento delle condizioni contrattuali. I commissari hanno inserito le nostre rivendicazioni nelle linee guida che le aziende dovevano rispettare e oggi danno disponibilità a fornire una sintesi scritta di quanto presentato dalle due interessate. Non ci convince però l’ipotesi di subaffitto né la possibilità di pesanti deroghe in un eventuale tavolo di subentro. Produrremo le nostre deduzioni in una situazione particolarmente delicata che deve tutelare redditi e dignità del lavoro».

Campolo aggiunge: «Riconosciuto il diritto alle lavoratrici e ai lavoratori di essere tenuti in considerazione per la definizione del loro futuro. Non solo i commissari giudiziali hanno ricevuto le parti sociali e ci hanno dialogato, non solo hanno azzerato le manifestazioni di interesse dando nuove linee guida alle aziende per garantire i livelli occupazionali, ma oggi condividono con noi lo stato dell’arte, le proposte ricevute e ci chiedono di esprimere un parere rispetto alle tematiche occupazionali. Per la prima volta si riconosce il diritto d’informazione delle lavoratrici e dei lavoratori, per la prima volta non sono trattati come merce di scambio. Il lavoro non è un costo ma un investimento senza il quale nessuna azienda può fare profitto. E per questo deve essere chiaro che deroghe non ne accetteremo e che le due offerte dimostrano che non esistono esuberi. Tenere tutti non deve essere specioso per mostrarsi competitivi in una gara comparativa. I lavoratori non sono numeri nei conti economici, devono restare tutti e alle stesse condizioni contrattuali che hanno adesso».

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