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Covid, i pediatri calabresi invitano alla vaccinazione

Parla il presidente della sezione calabrese della Società Italiana di Pediatria Domenico Minasi

Il covid visto dalla parte dei più piccoli. È fonte di dibattito e di confronto scientifico il recente documento con cui la Società Italiana di Pediatria (SIP), consiglia, «in linea con le vigenti raccomandazioni ministeriali, la vaccinazione Covid-19 per tutti i bambini e gli adolescenti di età superiori ai 12 anni». Approfondiamo l’argomento con il dott. Domenico Minasi, presidente della sezione calabrese della SIP e direttore dell’UOC di Pediatria del Grande Ospedale Metropolitano.
Perché dai 12 anni in su bisogna procedere con le vaccinazioni anticovid?
«Dall’inizio della pandemia, circa il 15% delle persone contagiate nel nostro Paese, è rappresentato da bambini e adolescenti. Il 5,5% (231.338), con 11 decessi, riguarda bambini di d’età compresa tra 0 e 9 anni mentre il 9.6% (406.460), con 15 decessi, interessa la fascia d’età 10-19 anni. Questi ragazzi vanno vaccinati non solo per proteggere loro ma anche per proteggere gli altri. D’altronde, se è vero che l’età pediatrica e adolescenziale risulta tra quelle meno colpite dal virus SarsCov 2, è altrettanto vero e le recenti evidenze scientifiche l’hanno dimostrato-, che in questa fascia d’età si sono verificate gravi complicanze renali o multisistemiche, come la ben codificata MIS-C».

Quanto può influire il fatto che la fascia di età pediatrica e adolescenziale possa fungere da serbatoio per la diffusione?
«Pur considerando che i bambini non sono dei super diffusori del covid, come per altri virus, va sottolineato che il quadro cambia con l’emergere di varianti che in alcuni Paesi si diffondono rapidamente insieme all’aumento dei tassi di vaccinazione degli adulti, bambini e adolescenti. Dunque, la vaccinazione dei soggetti in questa fascia di età, potrebbe contribuire a ridurre la circolazione delle varianti e quindi del contagio. Non va poi dimenticato che in bambini e adolescenti l’infezione da covid può decorrere in forma quasi totalmente asintomatica per cui il virus SARS-CoV-2 può contagiare altre persone».

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