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Dialisi vacanza, cortocircuito tra Asp di Vibo e Regione Calabria

Centinaia i turisti in trattamento dialitico, provenienti da ogni parte d’Italia, che trascorreranno le loro vacanze sul litorale calabrese

La dialisi vacanza rischia di rimanere una chimera per centinaia di turisti in trattamento dialitico, provenienti da ogni parte d’Italia, che trascorreranno le loro vacanze sul litorale calabrese. In attesa che venga avviata, resta un enigma individuare il soggetto istituzionale che dovrebbe attivarla.

Il vice presidente nazionale Aned, Pasquale Scarmozzino, indica nelle Asp e nella struttura commissariale regionale i soggetti attuatori del progetto. Giacomo Brancati è di tutt’altro avviso. Nonostante sia il direttore generale del Dipartimento Tutela della salute, sostiene che l’elaborazione del progetto non dipenda da lui.

Aspettando che venga “disvelato” l’arcano mistero, i 25 Centri sparsi sul territorio regionale non hanno ancora attivato l’importante servizio la cui richiesta è in forte crescita da parte di centinaia di pazienti con gravi patologie renali. Fino allo scorso anno, ad eccezione della provincia di Catanzaro, in tutti i Centri delle province di Vibo Valentia, Cosenza, Reggio Calabria e Crotone il “protocollo terapeutico salvavita” è stato assicurato dagli stessi nefrologi già impegnati a mandare avanti i loro Reparti sovraffollati e con gli organici ridotti all’osso.

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