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Una vittima dell’isolamento, quando la burocrazia fa più male degli attentati

Alessandro Pagano

Non ci sono riusciti né le bombe, tanto meno gli incendi a mandarlo via dal suo paese, dove è nato e cresciuto, ma è arrivato il momento che potrebbe gettare la spugna perché nella sua zona quella che viene comunemente definita la “banda larga”, condizione priorità per poter accedere ai finanziamenti del “Piano industriale 4.0” non potrà arrivare. Per l’azienda di telecomunicazione chiamata a potenziare i flussi dei dati e offrire servizi a imprese e famiglie in questa zona sperduta del Vibonese e della Calabria l’investimento è antieconomico. E allora alla “Alessandro Pagano letti e sofà”, che ha conquistato i mercati di mezza Italia, non rimane altro che sbaraccare, andare altrove dove ci sono condizionai logistiche e servizi migliori in grado di sostenere sviluppo e occupazione.

Una beffa per un personaggio che non è stato piegato dalla criminalità che ha provato a metterlo sotto in tutti modi e che oggi invece è costretto a gettare la spugna perché ad Arena la “banda larga” non può arrivare perché antieconomica. Altro che difesa dei territori e lotta alle cosche.... Alessandro Pagano con l’arma del coraggio è riuscito a tenere testa a quanti negli anni hanno messo a ferro e fuoco la sua attività mettendo a repentaglio anche la sua incolumità e quella dei suoi operai, pagando ovviamente un prezzo piuttosto salato. Ma oggi è rassegnato, la lotta contro le lobby e le logiche dei profitti con lo Stato che si gira dall’altra parte non è più sostenibile.

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