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«I clan vibonesi si divisero gli appalti dell’autostrada»

Lo ha raccontato il pentito Mantella durante l’udienza del processo

L'aula bunker di Lamezia Terme

I lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno Reggio Calabria sono stati un business per le cosche della ‘ndrangheta. A confermarlo è stato il collaboratore di giustizia Andrea Mantella durante la sua escussione nell’ambito del maxi processo Scott Rinascita. La suddivisione degli appalti seguiva la logice che per ogni Comune, lungo il tratto della vecchia autostrada A3, c’era un locale di ’ndrangheta e chi prendeva i lavori «cercava di mettere d’accordo tutte le teste ‘ndranghetistiche con un “fiore”». Mantella ha tracciato una sorta di mappa: «Sul tratto di Sant’Onofrio i soldi andavano a Bonavota e Cugliari, nel tratto delle Serre a Damiano Vallelunga, Bruno Emanuele e Franco Idà. Nel tratto di Mileto invece ai Prostamo, Pititto e Galati e pure agli Evolo di Paravati. Il riparto fra i vari clan l’hanno però deciso i Mancuso». Un ruolo fondamentale nella vicenda lo avrebbero giocato, secondo il pentito vibonese, alcuni imprenditori considerati vicini alle cosche.

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