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Vax day in Calabria, oltre 19mila vaccinazioni. Ma le ombre sono tante

Giornata di grande confusione, di tante lamentele per il Vax Day. Troppe ombre in un sistema che ha palesato troppi buchi. Ma il presidente ff della Regione Calabria, Spirlì non ci sta: «È stata una giornata straordinaria. Il primo appuntamento con il “Vax day” si è chiuso con la considerevole cifra di 19.046 persone vaccinate. Sono particolarmente soddisfatto per il risultato raggiunto, in linea con le nostre previsioni. Desidero ringraziare di vero cuore tutto il personale sanitario, militare e volontario che, con il proprio lavoro, ha permesso alla Calabria di centrare questo target. Un grande plauso va al delegato della struttura commissariale nazionale, generale Saverio Pirro, e a tutti gli altri ufficiali e sottufficiali dell’Esercito italiano; ai commissari delle Asp e Ao; ai medici e agli operatori sanitari; alla Protezione civile regionale, guidata dal dg Fortunato Varone; alla Croce rossa; ai volontari di tutte le associazioni coinvolte».

«La prima tappa è stata più che soddisfacente. Adesso - conclude il presidente della Regione -, bisogna fare altrettanto bene domani e ho tutti i motivi per credere che andrà così. Il “Vax day” calabrese, oltre a imprimere una accelerazione a tutta la nostra campagna, ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione, lo strumento più potente e veloce che abbiamo per lasciarci alle spalle questa epidemia, che è sanitaria ma anche economica e sociale».

Ma i conti non tornano e forse Spirlì ha conteggiato tutte le dosi inoculate non solo negli 8 punti ma anche negli altri centri calabresi.

Al tirar delle somme ha rappresentato un potenziamento della capacità di vaccinazione degli hub, garantendo un buon aumento dei soggetti immunizzati: il “Vax day” calabrese (sì, perché quello tradizionale fa spesso riferimento a somministrazioni “libere”) è stato sostanzialmente questo. Mentre, quasi ovunque, è stato caratterizzato da confusione e disagi.

File e malumori

Molte ore di attesa per le persone che hanno aderito all’iniziativa della Regione e della Protezione Civile, le quali hanno peccato di scarsa comunicazione e soprattutto di una preparazione non adeguata dell’evento, forse per mancanza di tempo. La prenotazione delle persone è stata massiccia ma le rinunce al siero di AstraZeneca e le procedure piuttosto lente, hanno contribuito a provocare ritardi e malumori in quasi tutti e sei i centri  dedicati al “Vax day” e anche nei due hub che erano riservati all’immunizzazione dei soggetti fragili: il Grande ospedale metropolitano di Reggio e l’ospedale da campo di Cosenza. Il numero di soggetti compresi nella fascia d’età tra 60 e 79 anni che hanno ricevuto la dose di farmaco sono ovviamente aumentati, ma la Calabria rimane ancora sotto la media nazionale.

Smaltire AstraZeneca

Già detto che l’obiettivo prioritario della “maratona” era aumentare il numero dei soggetti vaccinati per fare guadagnare posizioni nella classifica nazionale, il secondo traguardo da tagliare è smaltire le dosi del siero di Oxford ancora in frigo. I cittadini che  non potevano ricevere per motivi di salute  questo tipo di siero  o lo hanno rifiutato per paura sono  stati rinviati ad altra data.

Prenotazione, sì o no?

Secondo il capo della Protezione Civile regionale, Fortunato Varone, su circa 13mila prenotazioni arrivate per la giornata di ieri, quattromila dosi non sono state inoculate mentre per la giornata di oggi erano disponibili fino a ieri sera altre seimila prenotazioni: «Abbiamo raccomandato ai centri di inoculare il vaccino a chiunque si presenti, ma raccomandiamo di prenotarsi perché è molto semplice ed evita di creare assembramenti che sono altamente sconsigliati in questo periodo di pandemia». Ma, purtroppo, le scene che si continuano a registrare in tutta Italia e che si sono viste pure ieri dicono il contrario. Ma al termine di questa prima giornata, a una domanda non sembra esserci risposta chiara: chi non è prenotato ma si presenta (magari in momenti “liberi” o proprio alla fine) riceverà la dose di vaccino? Ascoltando Varone sulla pagina social della Protezione Civile sembra che tutti coloro che si presenteranno negli hub verranno vaccinati, anche se poi è lo stesso dirigente regionale a invitare alla prenotazione. Nella giungla di una comunicazione poco chiara resta comunque il dato che più conta: dopo la “due giorni” ci saranno più soggetti vaccinati e questo è l’aspetto più importante, mentre sul resto parlano i fatti e le disfunzioni.

Ritardi sugli over 80

E l’innalzamento dei numeri è fondamentale anche perché quanto prodotto sinora denota gravi ritardi: in base ai dati del ministero della Salute ci sono ancora 856.139 over 80 (il 18,79% degli oltre 4,5 milioni) in tutta Italia che non hanno avuto la prima dose. Cinque regioni sono sotto la media nazionale: Calabria e Sicilia, che non raggiungono il 60% e si fermano rispettivamente al 56,39% e al 57,48%. Il rapporto generale tra dosi distribuite e quelle somministrare resta del 76,8%.

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