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Sanità, Speranza si impegna con la Calabria: "60 milioni e confronto continuo"

Chiesta la riapertura degli ospedali dismessi e l’azzeramento dei debiti accumulati

La politica prova a fare fronte comune sull’emergenza sanità in Calabria. Si tratta di un dato non scontato in una terra che non ha mai brillato per compattezza di fronte alla grandi sfide dei tempi attuali. La prova del cambio di passo si è avuta mercoledì sera nel corso di un confronto - rigorosamente online - con il ministro della Salute Roberto Speranza.

Tutti i parlamentari calabresi di maggioranza (Lega, Forza Italia, Italia Viva, Pd, Liberi e Uguali) si sono ritrovati sulle stesse posizione nell’illustrare all’esponente del governo Draghi un quadro molto preoccupante: gli ospedali annaspano sotto il peso dell’emergenza pandemica, le assunzioni sono ferme al palo, i bilanci delle Aziende sanitarie sono in perenne rosso. Quasi 11 anni di commissariamento non hanno prodotto nessuna svolta. Anzi, semmai, hanno peggiorato una situazione ormai al limite del collasso.

Speranza ha ascoltato per oltre un’ora gli interventi dei rappresentanti di centrosinistra e centrodestra, assumendo alcuni impegni precisi, tra cui l’impegno a sbloccare celermente i primi 60 milioni di euro previsti per il 2021 dal decreto Calabria all’interno dei lavori della Conferenza Stato-Regioni e la sua disponibilità a venire, di persona, in Calabria al più presto (non prima di aver conseguito qualche risultato concreto) per verificare le condizioni delle criticità esistenti.

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