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Guardavalle, la coca venduta da minorenni a insospettabili professionisti

Il danneggiamento dell'impianto d'illuminazione

«Ti togli le scarpe e le metti qua. Le metti di sotto e te le metti in mezzo alle dita». Agli indagati dell’operazione “Keys”, eseguita ieri dai carabinieri della Compagnia di Soverato, la fantasia per nascondere la droga non mancava di certo. La frase, pronunciata da uno dei principali indagati Angelo Gagliardi, rivolta al sodale Francesco Cosentino, conteneva solo uno dei tanti suggerimenti per eludere i controlli delle forze dell’ordine. Frequente, per esempio, era il ricorso alla staffetta con più auto, anche quando c’era da fare rifornimento di droga, spesso nella provincia reggina, da piazzare nel Soveratese. In un’occasione Giuseppe Riitano dà indicazioni a Cosentino e Gianluca Minniti per la consegna dello stupefacente a un giovane (all’epoca minorenne), spiegando come eludere i controlli. Un’organizzazione armata, ben strutturata e pienamente operativa, consapevoli del rischio, visto l’intensa attività di spaccio, di essere nel mirino delle forze dell’ordine. È emblematico, in tal senso, il danneggiamento, il 17 aprile 2020, in pieno lockdown, di alcuni cavi elettrici, in località “Baracche” a Guardavalle.

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