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Rende, il boss Patitucci condannato al carcere a vita

È stato ritenuto responsabile dell’uccisione di Marcello Gigliotti e Francesco Lenti, avvenuta nel febbraio del 1986

Franco Pino

Morto per decapitazione. Francesco Lenti venne assassinato nel febbraio del 1986 poche ore prima del suo più caro amico e “compare” di malefatte, Marcello Gigliotti. La sua esecuzione fu volutamente barbara perché i sicari intendevano terrorizzare Gigliotti e farlo “cantare”. Fu per questo che staccarono la testa a Lenti con un colpo di falce. L'amico, interrogato e seviziato, fu ammazzato con un colpo di fucile. Trentacinque anni dopo, per questo fatto di sangue, si sono conclusi nel giro di appena otto giorni, due diversi processi. L'ultimo si è chiuso ieri sera con la condanna del boss di Rende, Francesco Patitucci all’ergastolo e dell'ex capobastone pentito di Cosenza, Franco Pino, a otto anni di reclusione. L'otto aprile, in Corte di Assise di appello, a Catanzaro (presidente Cosentino; a latere Commodaro), erano stati invece condannati a 14 anni di reclusione gli ergastolani Gianfranco Ruà e Gianfranco Bruni, entrambi cosentini, autori di confessioni inaspettate in aula circa la loro responsabilità nel duplice delitto. I giudici di seconda istanza, in ragione proprio delle tardive ammissioni fatte, hanno ridotto la pena della metà (il Gup in abbreviato gli aveva inflitto 30 anni) accordando loro le attenuanti generiche. Francesco Patitucci e Franco Pino, avendo scelto il rito ordinario, sono stati invece giudicati dai magistrati dell'Assise di Cosenza (presidente Giovanni Garofalo, giudice a latere Urania Granata).

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