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Coronavirus, Gratteri: "Ho sbagliato a scrivere la prefazione di un libro negazionista"

"C'è stata una incredibile strumentalizzazione che mai mi sarei aspettato, ma della quale, anche a futura memoria, devo prendere atto e farne tesoro"

Nicola Gratteri

"Non sono l’autore del libro e non rispondo del contenuto, certamente discutibile". Così il procuratore Nicola Gratteri, che ha scritto la prefazione del libro "Strage di Stato: le verità nascoste della Covid-19", firmato dal suo collega magistrato Angelo Giorgianni e dal dottor Pasquale Bacco, negazionista. "La mia prefazione - spiega Gratteri a La Repubblica - nasce da un abstract non del tutto corrispondente, inviatomi dal collega Giorgianni: in quel testo si faceva esclusivo riferimento alla situazione pandemica e ai riflessi economici e criminali. Nessun riferimento ai vaccini, né a un complotto internazionale a matrice ebraica, secondo categorie culturali utilizzate da negazionisti e no vax, di cui tra l’altro nel libro non c'è traccia". "La prefazione è assolutamente neutra, sarebbe bastato leggerla per escludere ogni collegamento. Nella mia vita di magistrato mi sono tenuto sempre lontano da teorie complottiste, ho cercato sempre prove, non trame. Mi sono vaccinato, ho sollecitato tutti i colleghi e gli amministrativi del mio ufficio a farlo. Tutti i miei familiari sono vaccinati e quelli che ancora non lo sono, per ragioni di età, sono in attesa. Un dato oggettivo, resto distante anni luce da quelle posizioni".

"Ho fatto un doppio errore - continua Gratteri - di eccesso di affidamento e di generosità mal riposta. Riscriverei quella prefazione? No, non la rifarei, per due ragioni. Primo perchè, per motivi che non mi spiego, c'è stata una incredibile strumentalizzazione che mai mi sarei aspettato, ma della quale, anche a futura memoria, devo prendere atto e farne tesoro; secondo perchè questo battage mediatico ha solo inasprito di più gli animi".

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