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Trionfalismi e dubbi sull’Alta velocità ferroviaria in Calabria

Nei prossimi giorni lo studio di fattibilità all’esame della commissioni parlamentari. Il tracciato “seguirà” quello dell’A2

Il progetto sull’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria approderà nelle commissioni parlamentari competenti nei prossimi giorni. E sarà in quella sede che si capirà realmente se si potrà parlare di reale svolta per territori storicamente relegati ai margini dei grandi processi di investimento sulle infrastrutture. L’ultima versione del piano messo a punto dal ministero delle Infrastrutture e condiviso da Rfi prevede un tracciato interno - sulla falsariga di quello esistente per l’autostrada A2 - con un costo stimato massimo di 20 miliardi. Si partirà dalla tratta Battipaglia-Praia a Mare, parzialmente finanziata con i fondi del Recovery plan, 127 chilometri di nuova linea di cui 52 in galleria. E poi via via gli altri lotti: Praia-Tarsia, Tarsia-Cosenza (Settimo), Cosenza (Settimo)-Lamezia, Lamezia-Gioia Tauro, Gioia Tauro-Reggio Calabria. Nel Recovery, poi, potrebbe entrare anche la nuova galleria di collegamento tra Paola e Cosenza. L’inserimento della linea Salerno-Reggio nel Pnrr comporta, per il governo, l’obbligo a completare l’opera entro il 2030. Ma sarà davvero una svolta? Certamente sì per la deputata del Pd Enza Bruno Bossio. In quadro ancora incerto, c’è anche chi predica prudenza. È il caso di Francesco Russo, docente ordinario di Trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria e già vicepresidente della Giunta regionale targata Oliverio.

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