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Recovery plan, l’appello di Oliverio sostenuto da quasi trecento sindaci

«È un’occasione che non deve essere sprecata. Alta velocità a 300 Km/h, porti e strade sono strategici per il futuro»

alta velocità ferrovie

Viaggia in maniera spedita verso le trecento adesioni il documento sul Recovery plan stilato dall’ex governatore della Calabria Mario Oliverio assieme ad alcuni sindaci. Proprio i rappresentanti dei territori si stanno rendendo protagonisti di una massiccia adesione all’iniziativa che mira a toccare le corde del governo Draghi affinché possa dare il giusto rilievo al Mezzogiorno nel Piano di ripresa e resilienza nazionale in corso di definizione. Un obiettivo strategico per Oliverio che non nasconde come questo possa essere se non l’ultimo treno per il Sud, Calabria e Sicilia in particolare, comunque «un’occasione da non perdere, di quelle che si vedono ogni 50 anni e che si muovono per cicli storici». Già 270 le adesioni di sindaci registrate fino a ieri, sia in Calabria che in Sicilia, con il sostegno anche da parte di città come Palermo con Leoluca Orlando e Catania con Enzo Bianco, per passare dalle principali città calabresi. La prospettiva è quella di un ulteriore accrescimento del numero dei firmatari di questa lettera che arriverà sul tavolo di Draghi e dei ministri competenti sul Recovery, visto che la campagna di adesione sarà aperta per qualche altro giorno.
Al centro del documento le infrastrutture, spina dorsale di qualsiasi territorio che voglia ambire a una crescita omogenea e importante. A partire dall’Alta velocità ferroviaria (a 300 Km/h, non una semplice velocizzazione della linea esistente) sulla tratta Salerno-Reggio Calabria e prolungamento sulla Messina-Catania-Palermo, un passaggio che che racchiude in sé anche la possibilità di pensare al Ponte sullo Stretto; le grandi infrastrutture portuali, «Gioia Tauro, primo porto per container in Italia, e Augusta, secondo porto industriale italiano, assieme – afferma Oliverio – a tutti gli altri porti commerciali nazionali localizzati nel Mezzogiorno».

L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Calabria

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