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Acqua e servizi deficitari: insoddisfatte le famiglie calabresi

L’indagine dell’Istat sul consumo del prezioso liquido

L’acqua rimane un tema tabù per la Calabria. Lo si evince da un report pubblicato ieri dall’Istat, in occasione della Giornata mondiale dedicata al tema. E se l’Italia è seconda in Europa per il prelievo di acqua potabile per abitante, diversa è la situazione sul territorio in relazione al grado di soddisfazione per il servizio ricevuto. A livello regionale si conferma l’insoddisfazione delle famiglie della Calabria (30,4% le poco soddisfatte contro 8,5% di molto soddisfatte), della Sardegna (24,0% contro 9,9%), della Sicilia (17,5% contro 16,1%) e dell'Abruzzo (16,5% contro 13,7%). Resta stabile, rileva l’Istat, rispetto all’anno precedente, la quota di famiglie che lamentano irregolarità nel servizio di erogazione dell'Acqua nelle loro abitazioni, con un valore pari all'8,8%, molto distante dai picchi rilevati a partire dal 2002 e, soprattutto, dal valore registrato nel 2003 (17,0%). Il disservizio investe in misura diversa le regioni e interessa quasi 2 milioni 261 mila famiglie, il 64,1% delle quali, poco meno di 1 milione 450 mila, vive nelle regioni del Mezzogiorno. La Calabria si conferma la regione con la quota più elevata di famiglie (38,8%) che lamentano l’inefficienza del servizio, seguita dalla Sicilia (22,0%).

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