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Corruzione in Corte d’Appello a Catanzaro, un altro giudice indagato

Nuovi sviluppi nell’inchiesta che ha portato alla condanna del magistrato catanzarese Marco Petrini

La Guardia di Finanza davanti al Tribunale di Catanzaro

Le indagini sulla corruzione nella Corte d’Appello di Catanzaro non si sono fermate dopo la condanna in primo dell’ex presidente di sezione Marco Petrini a 4 anni e 4 mesi. La Procura di Salerno ha infatti chiesto e ottenuto una proroga di indagini per altri sei mesi. Nel fascicolo con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari risultano iscritti lo stesso Petrini (difeso dagli avvocati Francesco Calderaro e Agostino De Caro) e il consigliere della Corte d’appello del capoluogo calabrese Domenico Commodaro. I fatti contestati, su cui la Procura potrà continuare a indagare fino al luglio prossimo, sarebbero avvenuti a Catanzaro intorno al mese di febbraio del 2018. Nella richiesta inoltrata al gip il procuratore Giuseppe Borrelli e dal sostituto Maria Benincasa, si spiega che «non possono concludersi le indagini preliminari essendo in corso attività investigativa dal cui esame questo ufficio dovrà valutare la necessità dello svolgimento di ulteriori indagini ovvero assumere le determinazioni inerenti l’esercizio dell’azione penale». Insomma, mesi decisivi per trovare riscontro alle ipotesi d’accusa o al contrario procedere con una richiesta di archiviazione.

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