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Comunità montane in Calabria, 8 anni non sono bastati per liquidarle

Il commissario Giovinazzo: «Priorità alla contabilizzazione dei debiti con l’Inps e alla vendita dei beni»

La sede della Regione Calabria a Catanzaro

“Cancellate” nel 2013 eppure ancora in qualche modo in vita. La liquidazione delle venti Comunità montane calabresi continua. Si andrà avanti ancora per un tempo indefinito, nonostante l’ultima proroga del Consiglio regionale abbia fissato come termine ultimo il 31 dicembre 2021. «Stiamo portando avanti un lavoro enorme - sottolinea il commissario liquidatore Giacomo Giovinazzo, dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione - perché ammontano a circa 9 milioni le somme trattate. E se da un lato stiamo procedendo alla contabilizzazione dei debiti con l’Inps, dall’altro la priorità resta la valorizzazione dei beni rientranti nel patrimonio delle Comunità montane e non più utilizzati».

Finora dai Comuni sono arrivate otto richieste di acquisto, che adesso dovranno essere valutate a fondo. Se ritenute congrue, potrebbero portare un’iniezione di denaro utile a rendere più agevole il pagamento (per la verità, già regolare) delle rate dei mutui accesi - 208 per un totale di 42 milioni - nel corso degli anni con Cassa depositi e prestiti e che hanno consentito di mantenere aperte le linee di credito. Quanto agli archivi e ad altri materiali, la sede di Soriano Calabro resta la sede principale, sempre in attesa di una svolta che possa determinare una totale dismissione di ogni struttura.

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