Migliora il livello d’istruzione dei calabresi, al contempo peggiorano gli indicatori sull’occupazione. È la fotografia scattata dall’Istat al termine del censimento sugli anni 2018 e 2019. Le cifre fornite dall’Istituto nazionale di statistica parlano di una Calabria dove si vanno consolidando tendenze preoccupanti.
Il grado di istruzione
Tra il 2011 e il 2019 il livello dell’istruzione nella regione Calabria è nettamente migliorato, in linea con quanto si registra a livello nazionale. La quota di analfabeti è dimezzata mentre gli alfabeti privi di titolo di studio passano dal 7,1% al 5,2%. La quota di persone con la licenza media è in lieve calo (dal 28,4% al 28,2%) mentre diminuisce quella di persone con la sola licenza elementare (dal 19,5% al 16,9%). Cresce, invece, l’incidenza dei titoli di studio più alti e non obbligatori.
Le cifre sull’occupazione
È cresciuto negli ultimi anni il numero di persone attive sul mercato del lavoro. Un dato, quest’ultimo, legato all’aumento di persone in cerca di una occupazione (+13,3%), soprattutto fra gli uomini (+17,2%). In calo, invece, il numero degli occupati, nel 2019 sono poco più di 600mila, 13mila unità in meno rispetto al precedente censimento (-2,2%). Tra le “non forze di lavoro” si contano 339mila percettori di pensioni da lavoro o di rendite da capitali (-13% rispetto al 2011), 217 mila persone dedite alla cura della casa (+5,1%), 145mila studenti (-9,1%) e 175mila persone in altra condizione (+8,6%).
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