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Omicidi in Emilia, la Dda non si arrende e ricorre in appello

I magistrati impugnano la sentenza assolutoria emessa nei confronti di esponenti del clan Grande Aracri di Cutro

Nicolino Grande Aracri

Ricorso in appello della Procura antimafia di Bologna contro la sentenza della Corte d’Assise di Reggio Emilia che lo scorso 2 ottobre ha condannato all’ergastolo il 62enne boss di Cutro, Nicolino Grande Aracri, ed ha assolto Angelo Greco (56 anni), Antonio Lerose (55) e Antonio Ciampà (63) al termine del processo di primo grado scaturito dall’inchiesta “Aemilia 92”, sugli omicidi di Nicola Vasapollo, 33enne di Cutro, assassinato il 21 settembre 1992 a Reggio Emilia e di Giuseppe Ruggiero, 35enne cutrese, ammazzato il 22 ottobre ‘92 a Brescello, sempre nel Reggiano.
Il pm Beatrice Ronchi ha impugnato l’assoluzione di Grande Aracri (recluso al 41 bis e al quale invece è stata inflitto il fine pena per la morte di Ruggiero) dall’accusa di essere stato l’esecutore dell’agguato costato la vita a Vasapollo. Allo stesso modo, la Dda ha presentato ricorso contro la pronuncia del collegio presieduto da Dario De Luca nella parte in cui ha scagionato Ciampà, al quale venivano contestati i due delitti, Greco e Lerose, che dovevano rispondere di concorso per l’omicidio di Ruggiero.

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